FURIA ROSSALa Nuova Rossa trova la forma playoff e demolisce il S.Giorgio, conquistando una storica semifinale.
Una Rossa che non ti aspetti. Concentrata, determinata, combattiva.
Capace di riacciuffare coi denti un set ormai compromesso e di chiudere in soli 3 set il 1° incontro delle finali del Primaverile.
La miglior seconda elimina così la prima del girone A e avanza in tabellone. Più del risultato – da pronostico, visto gli scontri precedenti tra le due formazioni nell’invernale – stupisce la determinazione dei ragazzi del Pelaizza.
Ma ecco come è andata.
Gli avversari: come si fa a giocare in una Mista a questi livelli con un alzatore uomo? Per quanto scarse possano essere le signore, sacrificare un attacco maschile è aimèh fatale, a meno che non hai poi la Togut in squadra....
L’arbitro: entrare in palestra e trovarsi davanti Freddi in una partita così delicata e con un avversario falloso nei tocchi è già partire con l’handicap.
Arrivato sul posto corro subito da lui al tavolo e gli dico allarmato “Ma sei da solo?” “Meglio soli che mal accompagnati”risponde, ed in effetti stasera ha ragione. La partita in fondo – nonostante la posta in palio – scorre tranquilla. Azzecca la serata, con un arbitraggio più che dignitoso. Incolpevole sulla contesa. Equilibrato più del solito nel fischiare i tocchi. E forse anche meno logorroico. In progresso.
I primi 2 set: ovvero, come va condotta una partita. Determinati su ogni punto e per una volta senza cali di tensione, nemmeno quando il vantaggio si fa consistente. La squadra mostra il meglio di sé: muro e attacchi quasi perfetti. Riesce tutto. Avversari annientati.
In mezz’ora, complici le scelte tecniche discutibili dei giallo-neri, è 2-0 facile facile. Parte la prima telefonata a casa Pelaizza, ma la sindrome Istanbul è dietro l’angolo.
Il 3° set: la coach inserisce le tre punte, per chiuderla lì. E fa bene, perché arriva la reazione avversaria. La solfa è cambiata: ora di là alza (parola grossa) una donna, pur con qualche affanno. La Nico soffre, si accascia spesso dolorante. La squadra ne risente.
Qualcosa non funziona più: negli attacchi al centro l’incantesimo si rompe e la Naico sembra aver perso la misura, mandando Emi talvolta a caccia di farfalle; qualche alzata va addirittura fuoribanda; qualche errore dei martelli gonfia la rete; incomprensioni in ricezione. Troppe palle cadono a terra.
Avversari quindi sempre avanti, sin dall’inizio. Ma ancora a vista. E infatti bastano qualche battuta ben messa e un paio di schiaccioni provvidenziali di Tommy per riacciuffare il 14 pari.
Ma il San Giorgio ha un nuovo sussulto e torna avanti, fino al 24-21: tre set point.
Fine delle trasmissioni? Non ancora. La Rossa che non ti aspetti con uno scossone è 24-24.
Addirittura 25-24 e match point nostro.
Ma scatta l’ora del cagotto. C’è da chiudere senza esitazione, e tremano i polsi in prima linea, dove con l’alzatrice ci sono Emi e Lady Pancera.
Tremano alla Naico, che memore degli errori precedenti lungo il set evita di alzare al centro a Iron Finger, dove invece dovrebbe secondo logica. Tremano alla Taina, che chiamata agli straordinari (4 attacchi consecutivi, su palloni a volte troppo a filo rete), non forza per non sbagliare: ogni attacco è anzi più flebile.
Sembra ciapanò. “La bala l’è tua l’è mia”; “Fa ti, no no su, fa ti”, fatto sta che nessuno picchia e la palla non cade di là. Nisba. Parità 25-25.
Tempo: Tommy implora di schiacciarle e piuttosto sbagliare. E così è, per il bene delle mie coronarie (non della voce, persa già dal 2° set).
26-25 ancora noi.
Nico in battuta incredibilmente lunga (se c’era il Pelaizza!!!): 26-26 e tutto da rifare.
27-26 e sembra davvero finita.
No: 27-27. Poi avanti noi, attacco lungo del S. Giorgio ed è 29-27: semifinale eccoci!!!!
I nostri atleti:
- Emi: tolto il gesso, Iron Finger torna a colpire, e pure più di prima. Ci si aspettava un rientro soft. Invece è chiamato subito agli straordinari. Decisivo in prima linea;
- Franchino: ha buon gioco sul muro scadente avversario: le sue schiacciate, pur non devastanti, stasera passano. Bene a muro. Prestazione decisamente sopra la media stagionale. Fiducia pienamente ripagata;
- Tommy: un paio di lecche finiscono inesorabilmente contro la parete del palazzetto ma, come sempre quando c’è da dar la carica, è il primo a farsi avanti. Tutto suo il primo riaggancio nel 3° set;
- Findus: prestazione senza sbavature. Lineare;
- Maurizio: entra dietro sul 20-8 del 1° set e ha poco spazio: la Rossa è lanciata come un rullo, e non ha il tempo di capire dove si trova che il set finisce;
- La bionda: l’assenza del Pelaizza senz’altro le giova. Meno fallosa in attacco del solito, Yepi sfodera un gioco pulito pulito. Concentrata, e non solo in battuta. Bene in ricezione;
- La Taina: costante l’apporto in attacco. Bene a muro con Franchino. La Nico la chiama al superlavoro nel 3°. Eccetto il momento del cagotto non si fa problemi ed attacca;
- La Naico: acciaccata, resiste stoicamente. Qualche ombra in più del solito come alzatrice; ineccepibili le scelte da coach;
- le due brunette: non hanno occasione di entrare. La Yepi e la Taina sono (stranamente) in palla. E cambiare l’alzatore è sempre un rischio, soprattutto nel 3°, quando invece ci sarebbe stato bisogno di far tirare un po’ il fiato.
I diriggenti diligenti: soddisfazione espressa dai 2 mitici accompagnatori, per il bel gioco visto in campo. Da premiare con una semifinale ugualmente all’altezza.
Il pubblico: uno era, ma ne vale mille.
Il Pelaizza: assente per scaramanzia, il DS della Rossa resta a casa a tramare nell’ombra. Informato in tempo reale dal compagno di merende del successo, si riattacca al telefonino per l’azione di lobby in vista delle semifinali. Ci sarà?