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13 dicembre 2006

Quando Volley - La Nuova Rossa 1-3

Brutta Rossa, vittoria stentata

Avversario “molle” ed ennesimo copione: il Pelizza-Team si deconcentra, rischia il patatrac e in extremis centra la vittoria da 3 punti, pur concedendo un set.
Ma è questa la 4° forza dell’Eccellenza? Giovedì atteso un pronto riscatto con la più quotata Verderese.

Il problema vero delle partite che prendono una piega moscia è che, se gli avversari – assetati di punti salvezza – scorgono che c’è qualche speranza, alla fine diventano "leoni" e nel marasma generale il livello si appiattisce al ribasso fino al punto in cui tutto può succedere…
Ancora una volta "tutto è bene ciò che finisce bene", ma fino a quando andrà così?
Cambia la squadra oltre la rete, cambia il dirigente della Rossa in visita pastorale (il buon Resta, che approfittiamo per salutare), ma la sostanza non muta: discontinuità e serataccia per buona parte dei protagonisti in maglia blu.
E sui Pullia-Boys deve metterci una pezza ancora una volta S.Nicola per evitare la tragedia…

La cronaca
…Ridotta all’osso, come la dose di spettacolo offerta.
Nel primo set: avvio sprint dei nostri (8-2), che però si fan riprendere.
Poi partita punto a punto fino al 22-21 nostro, anche se l’impressione è di poter controllare agilmente. E infatti, con l’allungo finale, è 25-21.

Secondo set da incorniciare. Affanno iniziale (3-6), time out e punto a punto fino al 7-7.
Poi bel gioco e si prende il largo.
Il Quando Volley, oltremodo falloso in palleggio, mostra tutti i suoi limiti e il gap tra le due formazioni appare evidente.
Tridente in azione (Iron/Baglioni/Bronzo) + Wonder di rincalzo a rintuzzare: 25-14 piuttosto eloquente.

Terzo: consueto punto a punto fino al 15. Poi break nostro 21-17. Ma in tre minuti di follia si passa dal 23-19 nostro al match point loro 24-23!
Lucidità a farsi benedire. Match point però annullato e addirittura ribaltato (25-24 noi), ma il sogno dura poco. 25-25. Doppio pastrocchio e 27-25 loro. Aih aih: partita riaperta.

Nel 4°: il Quando – orfano della Paolina (a proposito: dove sei finita?) – ora ci crede e tenta l'impossibile, malgrado le alzatrici inguardabili. Ma c’è Freddi ad arbitrare, e gli va bene. 8-8. 14-14. Yepi in battuta fa un +5 (20-15).
Finale nervosissimo. Ci riagguantano: 23-22 noi.
Freddi va in oca: fischia un'accompagnata dubbiosa a loro su schiacciata (!?); non fischia su un "colpo" (definirlo un "palleggio" è dir troppo….) a una mano (sigh!) di Iron-Cacciatori; assegna una contesa sul lungolinea della Yepi (che però era dentro).
Pastrocchio generale, proteste avversarie e nessun cartellino (! un altro arbitro ne avrebbe cacciati almeno un paio e chiusa la pratica).
Con la Tina al servizio i bazooka sganciano due salvifiche papagne, facendo calare il sipario su un triste spettacolo.

IN & OUT
Tra gli IN sicuramente MAURI2, che fa una partita speculare alla precedente: di cacca al servizio ma bene in attacco, dove alterna colpi potenti a lampi d'astuzia.
Sbaglia qualcosa pure lui, per carità, ma è lui a prendere in mano la squadra e togliere le castagne dal fuoco, soprattutto quando per Robertino scocca l'ora del letargo.

EMI: il capitano supplente diventa Iron, soprattutto nel 2° set, quando non ne sbaglia una, mostrando faville con le sue tipiche schiacciate alla Big Jim (ma chi gli pigia il tasto sulla schiena?).
Nel 4° viene coinvolto nel bruttore generale: pur senza errori non riesce a dare la svolta che servirebbe alla gara.

BAGLIONI: giudizio in bilico. Pimpante nei primi due set, quando fa il suo gioco e contribuisce a domare gli amaranto. Poi dal 3° si fa prendere da un "ciapa ciapa" nervoso, fatto di schiacciate sbilanciato e in corsa, palleggi/parate, muri "affrettati"; come un materassino da mare bucato pian piano si sgonfia, perdendo forze e lasciandosi trascinare dagli eventi invece di fare la partita.

YEPI: decisamente in palla nelle prime 2 frazioni, quando attacca con ottimi risultati. In calo nel 4°, dove però ha il merito di fare il break sul servizio (un déjà-vu, ma sempre apprezzato).

MARTA-PINK: tira un paio di lecche dal suo repertorio, ma è solo un'illusione: serata assai mogia, al 20% di quanto può.
A nulla serve la nicotina del prepartita. E se la Tina le prestasse la pancera rigenerante?

TINONA RYDER: si slancia con grinta a terra in diversi recuperi, ma per il resto è serata a luci e ombre. Malgrado i molti attacchi non morde come sa. Partita "loffia", come il paio di battute finite impietosamente a rete.

MAURI1: prestazione in crescita rispetto al match precedente: niente errori gratuiti e rendimento decoroso, anche se occorre portare più acqua al mulino.

FRANCHINO: fa la sua partita, senza particolari colpe ma senza farci strappare i capelli (!) dall’entusiasmo. Il volley tutto culo&fantasia stasera latita.

LA NICO: se l'alzatore deve correre da una parte all’altra del campo non è certo colpa sua. Lei di suo ci aggiunge un dito dolorante. Per un attimo – memori della Rossa sfavillante nell'emergenza contro la Mamma del Capo – ci auguriamo persino, quando deve ricorrere al ghiaccio spray, che non possa continuare, sperando che il sacrificio possa servire a dare una scossa a tutta la squadra dormiente. Ma (per fortuna sua) ciò non accade…

TOMMY: tira i dadi, cade sulla casella del pozzo e sta fermo un turno.

La DEBORAH: stavolta esagera. Voci di corridoio (o leggende metropolitane?) narrano che si sarebbe presentata in SAMZ alle 22.45 col solito piumone e la solita aria sorpresa.
Col consueto entusiasmo di quando viene a tifare, non trovando nessuno avrebbe imboccato nella nebbia la via di casa.

L’UOMO DEI GRISSINI: sorprende tutti (compreso Freddi, ma la cosa non ci stupisce…) e crea scompiglio iniziale improvvisandosi, con un coup de théatre, segnapunti di riserva tra il pubblico. Si prende gli insulti del Pelizza per aver scassato il dito alla sua bambina (o meglio: alla sua alzatrice, di sua figlia poco gli importa) ma riesce ad evitarne le botte.

Il PELAIZZA: catatonico, ormai comincia a fare il callo ai recenti scempi.
Fatto salvo un "Ma dai, ma che roba deprimente" che rimbomba a un certo punto nel silenzio generale quando nel 4° non riusciamo a scrollarceli di dosso, sopporta con insolita pazienza la prestazione non troppo esaltante dei suoi pupi.
Da segnalare che a inizio gara azzarda una richiesta di spiegazioni tecniche su un caso particolare del regolamento a Freddi (che coraggio!), imbastendo con l’arbitro più logorroico del CSI un testa a testa di nonsense snervante. Stoico. Finisce in parità, con nessuno dei due che capisce l’altro.

2 commenti:

Findus ha detto...

Vabbè ragazzi,
vedete di rifarvi stasera, per il momento l'importante è stato raccogliere altri 3 punti, però ora dovete tirare fuori quello che sapete... credo in voi, mi raccomando, altrimenti dalla svizzera non vi porto il cioccolato!

In bocca al lupo per stasera, attendo aggiornamenti.

Findus

Tommy ha detto...

OLE' !!!