Scegli un altro argomento ...

23 ottobre 2008

Non abbiamo bisogno di troppe parole (una riflessione dal sito CSI)

Leggiamo e giriamo un breve scritto comparso nell’editoriale del sito CSI, certi che la Squadra Fair Play 2008 – sempre attenta anche agli aspetti extra-pallavolistici – sappia farne tesoro.

Una breve storia a firma di Bruno Ferrero, mi ha spinto ad alcune considerazioni che vorrei condividere.
Poche righe che descrivono un modo di fare diffuso, una cattiva consuetudine.

"Il predicatore era in ritardo.
Nella cappella del convento, le suore in attesa, erano arrivate al quindicesimo mistero del Rosario, quando suonò il campanello della portineria.
Trafelato, il predicatore si scusò imbarazzato, dicendo alla superiora che l’attendeva - "Mi dispiace, Madre, ma non sono riuscito a prepararmi". "Non importa" - rispose cortesemente la superiora - "Parli pure a vanvera".

La lingua più parlata nel mondo è "a vanvera". Miliardi di parole, ogni giorno, ci investono, ci trafiggono, ci soffocano.
Saper parlare è un grande dono.
Perché l’uomo non dica troppi spropositi, Dio gli ha donato dieci dita perché possa ricordare i suoi saggi consigli:
"Che la tua prima parola sia buona"
"Che la tua seconda parola sia vera"
"Che la tua terza parola sia giusta"
"Che la tua quarta parola sia generosa"
"Che la tua quinta parola sia coraggiosa"
"Che la tua sesta parola sia tenera"
"Che la tua settima parola sia consolante"
"Che la tua ottava parola sia accogliente"
"Che la tua nona parola sia rispettosa"
"E la tua decima parola sia saggia"
Poi, taci!

Un racconto semplice, ma chiaro nel suo contenuto. Quante volte parlando con i nostri ragazzi, dirigenti, genitori rischiamo di dire cose scontate o a "vanvera". Spesso non ce ne rendiamo neppure conto, presi come siamo da mille impegni e da mille scadenze. Le parole, tuttavia, hanno un senso e trasmettono messaggi che possono essere positivi o negativi. Il parlare "a vanvera" non tiene conto di questo aspetto dimenticando che rivolgersi ai ragazzi con frasi fatte o scontate può ottenere l’effetto di allontanarli e, peggio ancora, deluderli. Siamo chiamati, dunque, a compiere un ennesimo sforzo, ovvero a non arrenderci alla logica del "parlare a vanvera", ma al contrario, ad usare le parole quando le giudichiamo degli strumenti per trasmettere contenuti, convincimenti sui quali abbiamo ragionato e sui quali ci siamo preparati, senza lasciare nulla al caso o all’improvvisazione. Anche questo è compito di chi vuole educare.
Voi lo fate quotidianamente, e questi 10 consigli possono essere uno stimolo per continuare la vostra missione.

Giancarlo Valeri
VicePresidente Vicario CSI MILANO

E a proposito di premio Fair Play, è stato pubblicato il Regolamento per l’edizione 2009 (vedi il sito CSI, tra gli allegati). Se vogliamo tentare di rivincerlo…
[Prendete buona nota dell’inquietante Art.5 relativo alla revoca, posto alla fine dello stesso…]



Nelle foto, i trascinatori alla vittoria del premio Fair Play 2008 della Mista Eccellenza LNR.

Nessun commento: