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30 dicembre 2006

Ciao Oliviero

La Nuova Rossa perde il Presidente
E' venuto a mancare improvvisamente giovedì 28 dicembre il Presidente della società sportiva La Nuova Rossa, OLIVIERO BOERCHIO.
Oggi alle 11.00 si sono tenuti i funerali.
Alla moglie Bruna e al figlio le condoglianze di tutta la Mista Eccellenza (giocatori, dirigenti e simpatizzanti).

22 dicembre 2006

Dipo Vimercate - La Nuova Rossa 3-2

Scempio Rossa
Tra dispersi in tangenziale e distrazioni natalizie in campo, il Pelizza Dream Team cede in casa della terzultima in classifica.
Il 4° posto comunque è salvo - almeno fino alla ripresa - ma a gennaio le supersfide con il Vittorio Veneto (arresosi, ma 3-1, al Precotto), l'Aurora e l'Esagono (ancora inviperito per lo schiaffo dell'andata e assetato di rivincita) si preannunciano decisive.

18 dicembre 2006

La Nuova Rossa - Verderese 3-0

Superba Rossa
Il Pelizza Team cambia volto in due giorni e con grinta e concentrazione inusuali infligge ai coriacei lecchesi una severa lezione di gioco.


Sfida attesa quella di giovedì scorso con la neopromossa Verderese, soprattutto per saggiare, con un’avversaria di pari classifica, la reale consistenza dei sogni di gloria accarezzati in questo inizio campionato.
Dopo tre 3-1 consecutivi dal rendimento altalenante con squadre della zona salvezza, arriva il momento della verità, superato con sicurezza dai nostri attraverso una prova finalmente convincente.
E anche se, ancora una volta, aleggia cupa la “longa manus” dell’occulto burattinaio (pietosissima e inenarrabile la scena delle caramelle nello spogliatoio dell’arbitro, con tanto di bigliettino natalizio societario strappalacrime), la serata ha offerto momenti di bel gioco.

Avversari in ritardo. Si comincia nel prepartita con le urla (tanto per cambiare) del Pelizza, che sbraita con l’allenatore delle Allieve. Quest’ultimo, non contento del braccio fasciato che porta al collo, osa accusarlo di scarso ordine nella sistemazione dell’attrezzatura negli armadietti. Punto nell’orgoglio, il DS prima gli ruggisce in faccia, poi prosegue – come i mastini senza guinzaglio che girano abbaiando nelle strade di paese –vagando e brontolando lungo tutto il perimetro della palestra.
Arrivato l’arbitro e superato l’increscioso episodio del tentativo di corruzione – che sarà archiviato per sempre, assieme agli orologi di Sensi, nei fascicoli dell’ufficio indagini – si parte finalmente con la gara.

Il match si presenta subito tirato. La Verderese, senza cambi, mostra un agonismo ai limiti dell’antipatia. Si vede che vogliono portare a casa la partita e lanciarsi verso l’olimpo della classifica.
Ma il sestetto di sfondamento messo in campo dalla Naico gira, e non ce n’è per nessuno.
La Tina si mostra insicura su una delle prime ricezioni e da quel momento verrà bersagliata ripetutamente dal fuoco nemico in battuta. Il Bronzo e Baglioni (stasera nell’insolita veste di capitano) sono in gran spolvero e lasciano il segno, sia in attacco che al servizio.
Tommy – detto anche “il boss di Manfredonia” per l’inguardabile coppola a scacchi bianca e grigi con cui si è presentato in palestra, truzzissima e da tauro – non si fa pregare a seguirli.
La nostra alzatrice, malgrado qualche doppia (fischiata però dal pignolissimo Pini ad ambo le squadre), non si lascia intimidire e serve in palleggio veloce e attenta.
Nonostante la Verderese si mostri buona compagine, siamo noi a fare il gioco: 6-3, 11-5, 18-12.
Poi un passaggio a vuoto e i gialli si riportan sotto: 18-17.
Time out Rossa. Si riprende concentrati al massimo. 21-18, 23-21.
Con la Yepi in battuta – meno brillante del solito in attacco, a dispetto di un inizio gara intraprendente – chiudiamo 25-21.

Nel secondo set formazione invariata, con l’eccezione della Marta al posto della bionda Milanesa.
Ma poco cambia: la Pink, la Yepi e la Taina sembrano infatti costruite in serie in una fabbrica padana. Le tre Eros’ Angels della Mista si mostrano intercambiabili e, almeno stasera, tutte in discreto stato di forma pur senza strafare.
Pink sfodera qualche attacco che, malgrado non conquisti il punto, serve a cancellare gli errori gratuiti e il momento no delle apparizioni più recenti (e fa ben sperare per il prosieguo della stagione).
Costretta agli straordinari in difesa Tinona, sempre pronta a sfracellarsi a terra per fare il lavoro sporco sui recuperi (mentre Baglioni, incurante della ricezione, è già scodinzolante in banda e pronto a sganciare…).
Punto a punto fino al 14-14. Poi da lì sempre noi avanti di un solo punto fino al 22-21.
Tragedia sfiorata quando un missile centra la spina del tabellone segnapunti, mettendo in pericolo l'incolumità del Pelizza. Un rutto dei nostri dalla panchina devia appena in tempo la traiettoria; DS illeso.
Robertino, costante ed efficace in battuta, chiude poi il discorso: 25-22. E almeno un punto l’abbiam preso.

Nel terzo, cambio Taina/Yepi e dentro Emi per Tommaso.
Iron finger, fatta eccezione per la prima schiacciata alla Big Jim uscita fuori sul lungolinea (qualcuno deve avergli pigiato male il tasto sulla schiena) entra subito in partita.
La Rossa parte forte, smaniosa di chiudere.
Roby sul 2-1 gli piazza dalla battuta 4 papagne.
Scintillio in attacco e si va. Franchino in panca prenota la pizza.
Pini piglia qualche abbaglio nei "dentro e fuori" (ma non era il miglior arbitro del CSI?!) che accelera la corsa, ma non vinciamo certo per quello: il dominio è indiscutibile. 12-6; 17-9. Il Bronzo stasera fa sul serio.
Il Pelizza sornione se la ride, e onora il clima natalizio evitando insulti sui suoi.
22-11, fino al 25-14 finale. Magica Rossa.
Verderese ridimensionata, mentre noi spicchiamo il volo. Entusiasmo giustamente alle stelle, a cominciare dall’Enrico.
55 minuti di gara. Prestazione convincente. Avanti il prossimo.

E il pubblico?
Già, ma quale pubblico? Scenario ancor più deprimente del solito al PalaPelizza-Samz. A sostenere cotanta squadra c’era infatti solo la bionda fidanzata dell’Alexx.
Niente uomo dei grissini. Niente dirigenti in visita pastorale (una volta tanto che avevamo giocato come si deve…).
E la nostra supersfegatata tifosa, direte voi, colei che si straccerebbe le vesti dall’entusiasmo per lo spettacolo offerto dai nostri, non s’è fatta proprio vedere?
A secondo set abbondante il Pelizza mi fa: ma non arriva? “La ‘riva, la ‘riva, Pelizza. L’è giuedì. Ma l’è trop prest”.
E infatti ore 21.55 (si badi bene: 5 minuti prima della fine segnata ufficialmente a referto) si apre la porta e la Deborah fa capolino.
5 secondi per varcare la soglia e richiudere la porta. Piumone lungo rosa, guanti neri, sguardo sorpreso, ci mette 45 secondi per squadrare tutti i gradoni (manco fossimo a San Siro) e decidere dove piazzarsi. Altri 15 per salire tre basei guardandosi attorno. Dopo i segnali disperati dalla panchina, capisce – ma sono trascorsi altri 45 secondi – che può andarsi a sedere vicino alla bionda. Aggiungete altri 50 secondi per i saluti, le presentazioni e due frasi di circostanza. 15 per estrarre una mela dalla borsa da addentare.
Insomma, possiamo dire che si è vista complessivamente qualcosa come 2 minuti netti di gara. Record stagionale in caso di arrivo sul campo. No comment.

15 dicembre 2006

Cioccolata

Beh, devo dire che quando vi si motiva con qualcosa di profondo sapete dare il meglio di voi... vero Robbè? ;-)
A presto ragazzi, complimenti e attendo l'ormai mitico ed irrinunciabile resoconto di Luca...

Dalla fredda Interlaken, un abbraccio.
Findus

13 dicembre 2006

Quando Volley - La Nuova Rossa 1-3

Brutta Rossa, vittoria stentata

Avversario “molle” ed ennesimo copione: il Pelizza-Team si deconcentra, rischia il patatrac e in extremis centra la vittoria da 3 punti, pur concedendo un set.
Ma è questa la 4° forza dell’Eccellenza? Giovedì atteso un pronto riscatto con la più quotata Verderese.

Il problema vero delle partite che prendono una piega moscia è che, se gli avversari – assetati di punti salvezza – scorgono che c’è qualche speranza, alla fine diventano "leoni" e nel marasma generale il livello si appiattisce al ribasso fino al punto in cui tutto può succedere…
Ancora una volta "tutto è bene ciò che finisce bene", ma fino a quando andrà così?
Cambia la squadra oltre la rete, cambia il dirigente della Rossa in visita pastorale (il buon Resta, che approfittiamo per salutare), ma la sostanza non muta: discontinuità e serataccia per buona parte dei protagonisti in maglia blu.
E sui Pullia-Boys deve metterci una pezza ancora una volta S.Nicola per evitare la tragedia…

La cronaca
…Ridotta all’osso, come la dose di spettacolo offerta.
Nel primo set: avvio sprint dei nostri (8-2), che però si fan riprendere.
Poi partita punto a punto fino al 22-21 nostro, anche se l’impressione è di poter controllare agilmente. E infatti, con l’allungo finale, è 25-21.

Secondo set da incorniciare. Affanno iniziale (3-6), time out e punto a punto fino al 7-7.
Poi bel gioco e si prende il largo.
Il Quando Volley, oltremodo falloso in palleggio, mostra tutti i suoi limiti e il gap tra le due formazioni appare evidente.
Tridente in azione (Iron/Baglioni/Bronzo) + Wonder di rincalzo a rintuzzare: 25-14 piuttosto eloquente.

Terzo: consueto punto a punto fino al 15. Poi break nostro 21-17. Ma in tre minuti di follia si passa dal 23-19 nostro al match point loro 24-23!
Lucidità a farsi benedire. Match point però annullato e addirittura ribaltato (25-24 noi), ma il sogno dura poco. 25-25. Doppio pastrocchio e 27-25 loro. Aih aih: partita riaperta.

Nel 4°: il Quando – orfano della Paolina (a proposito: dove sei finita?) – ora ci crede e tenta l'impossibile, malgrado le alzatrici inguardabili. Ma c’è Freddi ad arbitrare, e gli va bene. 8-8. 14-14. Yepi in battuta fa un +5 (20-15).
Finale nervosissimo. Ci riagguantano: 23-22 noi.
Freddi va in oca: fischia un'accompagnata dubbiosa a loro su schiacciata (!?); non fischia su un "colpo" (definirlo un "palleggio" è dir troppo….) a una mano (sigh!) di Iron-Cacciatori; assegna una contesa sul lungolinea della Yepi (che però era dentro).
Pastrocchio generale, proteste avversarie e nessun cartellino (! un altro arbitro ne avrebbe cacciati almeno un paio e chiusa la pratica).
Con la Tina al servizio i bazooka sganciano due salvifiche papagne, facendo calare il sipario su un triste spettacolo.

IN & OUT
Tra gli IN sicuramente MAURI2, che fa una partita speculare alla precedente: di cacca al servizio ma bene in attacco, dove alterna colpi potenti a lampi d'astuzia.
Sbaglia qualcosa pure lui, per carità, ma è lui a prendere in mano la squadra e togliere le castagne dal fuoco, soprattutto quando per Robertino scocca l'ora del letargo.

EMI: il capitano supplente diventa Iron, soprattutto nel 2° set, quando non ne sbaglia una, mostrando faville con le sue tipiche schiacciate alla Big Jim (ma chi gli pigia il tasto sulla schiena?).
Nel 4° viene coinvolto nel bruttore generale: pur senza errori non riesce a dare la svolta che servirebbe alla gara.

BAGLIONI: giudizio in bilico. Pimpante nei primi due set, quando fa il suo gioco e contribuisce a domare gli amaranto. Poi dal 3° si fa prendere da un "ciapa ciapa" nervoso, fatto di schiacciate sbilanciato e in corsa, palleggi/parate, muri "affrettati"; come un materassino da mare bucato pian piano si sgonfia, perdendo forze e lasciandosi trascinare dagli eventi invece di fare la partita.

YEPI: decisamente in palla nelle prime 2 frazioni, quando attacca con ottimi risultati. In calo nel 4°, dove però ha il merito di fare il break sul servizio (un déjà-vu, ma sempre apprezzato).

MARTA-PINK: tira un paio di lecche dal suo repertorio, ma è solo un'illusione: serata assai mogia, al 20% di quanto può.
A nulla serve la nicotina del prepartita. E se la Tina le prestasse la pancera rigenerante?

TINONA RYDER: si slancia con grinta a terra in diversi recuperi, ma per il resto è serata a luci e ombre. Malgrado i molti attacchi non morde come sa. Partita "loffia", come il paio di battute finite impietosamente a rete.

MAURI1: prestazione in crescita rispetto al match precedente: niente errori gratuiti e rendimento decoroso, anche se occorre portare più acqua al mulino.

FRANCHINO: fa la sua partita, senza particolari colpe ma senza farci strappare i capelli (!) dall’entusiasmo. Il volley tutto culo&fantasia stasera latita.

LA NICO: se l'alzatore deve correre da una parte all’altra del campo non è certo colpa sua. Lei di suo ci aggiunge un dito dolorante. Per un attimo – memori della Rossa sfavillante nell'emergenza contro la Mamma del Capo – ci auguriamo persino, quando deve ricorrere al ghiaccio spray, che non possa continuare, sperando che il sacrificio possa servire a dare una scossa a tutta la squadra dormiente. Ma (per fortuna sua) ciò non accade…

TOMMY: tira i dadi, cade sulla casella del pozzo e sta fermo un turno.

La DEBORAH: stavolta esagera. Voci di corridoio (o leggende metropolitane?) narrano che si sarebbe presentata in SAMZ alle 22.45 col solito piumone e la solita aria sorpresa.
Col consueto entusiasmo di quando viene a tifare, non trovando nessuno avrebbe imboccato nella nebbia la via di casa.

L’UOMO DEI GRISSINI: sorprende tutti (compreso Freddi, ma la cosa non ci stupisce…) e crea scompiglio iniziale improvvisandosi, con un coup de théatre, segnapunti di riserva tra il pubblico. Si prende gli insulti del Pelizza per aver scassato il dito alla sua bambina (o meglio: alla sua alzatrice, di sua figlia poco gli importa) ma riesce ad evitarne le botte.

Il PELAIZZA: catatonico, ormai comincia a fare il callo ai recenti scempi.
Fatto salvo un "Ma dai, ma che roba deprimente" che rimbomba a un certo punto nel silenzio generale quando nel 4° non riusciamo a scrollarceli di dosso, sopporta con insolita pazienza la prestazione non troppo esaltante dei suoi pupi.
Da segnalare che a inizio gara azzarda una richiesta di spiegazioni tecniche su un caso particolare del regolamento a Freddi (che coraggio!), imbastendo con l’arbitro più logorroico del CSI un testa a testa di nonsense snervante. Stoico. Finisce in parità, con nessuno dei due che capisce l’altro.

06 dicembre 2006

Mi permetto ... la classifica!

Mi permetto di riportare le prima 5 posizioni in classifica:

S.GIORGIO L.VOLLEY 24
PRECOTTO 24
ESAGONO 21
LA NUOVA ROSSA 15
VITTORIO VENETO 13

Forza ragazzi... !!!

01 dicembre 2006

La Nuova Rossa -Trinità 3-1

Avanti piano

Pur conquistando i 3 punti, il sestetto della Nico fa un passo indietro sul piano del gioco, lasciando fin troppo ai volenterosi nero-verdi.

Il match
Partenza loffia solita. Robertino – distratto dalla tifoseria? (ma a proposito: è la Ugia o una sosia?) – comincia sparacchiando fuori.
Mauri1 non può essere da meno e lo imita prontamente.
Meno male che almeno le megere sono in palla.
Tommaso-capitano regala qualche colpo, ma non può bastare. Punto a punto fino al 14-14.
Baglioni si scuote dal torpore. Andiamo avanti di 4 ma siamo ripresi: 20-20. Accumuliamo un +2 che manteniamo finché, sul 22-24, la 13 loro va in battuta e la sbaglia in maniera ridicola mandando a lato nel suo campo.
Pensi Pelizza se una cosa così ce la faceva la Yepi, sul 22-24 loro… E chi la tratteneva più a lei??”
1-0 senza troppa gloria né particolare merito.
Non ci fosse abbastanza distrazione arrivano gli Agostinetto coi due pupi, di cui uno è un batuffolo verde con ciuffo rossastro che solo a vederlo viene da coccolarlo, e seminano uno scompiglio eccezionale in tribuna (e non solo).
Secondo set. La Nico preme sull’acceleratore e mette dentro un attacco da scintille. Ma non sempre tre cannoni assieme fanno tabula rasa dell’accampamento nemico.
8-8. E punto a punto fino al 17 pari.
Si soffre. Il Calabro – irriconoscibile in prima linea – sul 21-19 ha però il merito di chiudere il set in battuta. 25-19 per noi.
Terzo set e immancabile patatrac. Se basta così poco per vincere, inutile sforzarsi più di tanto…
Risultato: Trinità sempre avanti.
7-11, 12-18, fino al 15-21.
Sestetto deconcentrato e in attesa di un cambio che tarda ad avvenire (e che quando avviene ormai è notte). Frittata fatta: 2-1.
Nubi all’orizzonte: regalar punti a questa squadra sarebbe imperdonabile…
Si rischia la tragedia quando il Pelizza si scaglia contro i temerari che – incuranti di arbitro e regole – vanno a ciaccolare sui gradoni a fine set.
Sfuriata pazzesca, ma nessun ferito…
Non saranno le urla del Direttore Sportivo, ma il 4° set comincia con la giusta concentrazione, e La Rossa scava presto un fossato facendo capire che per stasera non intende regalare altro. La Yepi va in battuta sul 7-6 e ci rimane per 12-dicesi-12 turni di servizio: 19-6.
Il Trinità, appagato, si lascia tartassare, prolungando l’agonia con qualche cambio. 25-8 finale.


I protagonisti
Facciamo i signori e cominciamo dagli avversari.
Trinità. Neopromossa e alzatore uomo; mostra subito di non essere una tritasassi.
Ha però due buoni attacchi e una lady biondiccia che martella anch’essa.
In più, cosa assai rara, sono anche abbastanza simpatici. Salutano all’arrivo e, soprattutto, applaudono quando vedono che la Pink si rialza dopo essersi sfracellata alla parete.
Meritano la salvezza, e ce la possono fare.

Tommy capitano: ma Findus non gli ha proprio detto niente?
Le premesse non sono delle migliori. Gilberto appena lo vede con la fascetta ci dice: “Ma non avevate proprio nessun altro da far Capitano? Proprio questo che risponde e protesta?
Al Tavolo crea scompiglio quando vince il sorteggio e chiede “Cosa c’è?” Ma che credeva? di essere alla lotteria natalizia della Rossa e di poter scegliere un premio?
Deluso dai “premi” che Gilberto gli elenca se ne esce con un disarmante: “Fai tu, per me è uguale…” rivolto all’alzatore del Trinità.
Il quale alzatore subito dopo, contagiato dalla follia, risponde da par suo “la palla di gioco? Beh, la scelga pure l’arbitro…”.
Cominciamo bene…

Tommy giocatore: pur senza strabiliare, mantiene un rendimento costante per tutta la gara, ma soprattutto regala qualche schiacciata dalla seconda da cineteca.
Mauri1: un paio di buone schiacciate le mostra, non c’è che dire, ma c’è ancora da lavorare. Pazienza ed umiltà.
Baglioni: funziona a streppe, commette i suoi errori, ma lì in mezzo una torre è indispensabile. Da lassù sa prendere per mano la squadra nei momenti del bisogno e picchiar giù senza paura.
Mauri2: ti aspettiamo, torna presto. Dobbiamo agguantare il podio e, presi dall’ingordigia da classifica, gli aces (pur preziosi) ora non ci bastano più.
Emi: smessi i panni e le velleità di “Cacciatori di riserva” torna Iron, facendo (anche se si può dare di più…) una prova discreta.
Alexx: non ha occasione per entrare, complici le difficoltà che i compagni creano in una partita che doveva andare ben diversamente. In compenso appalta un servizio fotografico che neanche Tom Cruise… Presto on line?
La bionda e la bruna: concentrate in battuta e precise in attacco, appaiono in palla come ai bei tempi.
La Circe molla la pancera a casa, sfoggia un look suadente nel prepartita (ma che ci mette sui capelli, li cotona in spogliatoio?) e si specializza in schiacciate filorete in diagonale nei tre metri.
La Wonder ci regala un palleggino malevolo tutto ragionato (non sembra neanche lei…) e ben pochi errori.

La Marta: serata di dolori, segnata dal mal di denti. Finisce pure contro il muro di fondo, su un tentativo disperato di recupero. Troppo imprecisa in attacco per essere davvero lei. Aspettiamo torni la Pink, dopo le dovute e meritate otturazioni.
La Nico: ripresasi dal malore, torna in regia dando via palloni con cipiglio e grinta consueta. Tarda oltremodo il cambio nel 3°, cercando di chiudere le imposte quando ormai ha diluviato dentro casa, rendendolo di fatto inutile.
Silvano: colui che è stato il glorioso Presidente della Rossa per tantissimi anni sceglie una serata purtroppo poco brillante per venire a vedere il Pelizza-Team. Speriamo di poter mostrare, in altra occasione, di che pasta siamo davvero fatti.
L’Enrico: guarda sempre il bicchiere mezzo pieno, e ha sempre parole di conforto e giustificazioni per i suoi ragazzi… Beato lui! Candidato, insieme al Nello, al premio della bontà 2006.
L'uomo dei grissini: sempre il benvenuto, lui e le sue borsine.
La Debbora: serafica, nel suo lungo piumone, arriva bella bella alle 21.50, con l’aria di chi dice “Ma cosa state facendo qua dentro… Ma c’è una partita?
Appurato finalmente che è una bufala il fatto che fa i mestieri fino a quell’ora, non potrebbe arrivare comunque con un po’ più di grinta? E’ vero che già ha dato in palestra, ma se questi sono i tifosi su cui contare…

Il Pelizza: il DS della Rossa lancia un urlo contro i suoi pargoli (girovaganti sui gradoni dopo la sconfitta del 3°) che spaventa anche l’arbitro.
Va e viene dal CSI facendosi cancellare squalifiche e multe a piacimento.
Al Tavolo stavolta si abbandona a riflessioni filosofiche sulle pecche della memoria e il lento avanzare dell’età, e a momenti mi viene da piangere…
E’ sempre un grande.