Brutta Rossa, Legnano va.Il Pelizza-Team in versione pre-serale non riesce ad entrare in partita contro la forte formazione dell’Esagono, storica compagine del campionato Mista CSI, e torna a casa senza punti nell’incontro decisivo per le posizioni ai piedi del podio.
Si parte, ma c’è subito da soffrire.
Maurino ha qualche passaggio a vuoto (e spesso il sole in faccia), la Taina – nonostante il fresco taglio di capelli, l’aria sbarazzina e l’ombelico in mostra – è stanca e non punge.
Pending deve aver dimenticato di assumere le pastigliette colorate delle volte precedenti ed è tornato sulla terra.
Abbacinata dal sole, Luna Rossa è costretta ad una rapida resa da una ricezione indecorosa e da un muro non sempre brillante.
Maurino ha qualche passaggio a vuoto (e spesso il sole in faccia), la Taina – nonostante il fresco taglio di capelli, l’aria sbarazzina e l’ombelico in mostra – è stanca e non punge.
Pending deve aver dimenticato di assumere le pastigliette colorate delle volte precedenti ed è tornato sulla terra.
Abbacinata dal sole, Luna Rossa è costretta ad una rapida resa da una ricezione indecorosa e da un muro non sempre brillante.
Nel secondo parziale LNR reagisce e, pur senza troppo splendere, replica con Tommy, Robbè e Iron ai colpi del Verdu e del Capitano azzurro.
E’ l’1-1. La parità ristabilita ringalluzzisce il pubblico al seguito, alloggiato speranzoso in poltronissima a bordocampo.
Terzo set abbastanza in equilibrio, ma senza quel sussulto indispensabile per pensare di fare il colpaccio. A differenza dell’Esagono, che salva anche le palle più impossibili, tra i nostri regnano staticità e a volte confusione. Vimercate è lontana anni luce; la Rossa stenta. L’alzatrice deve spesso correre per impostare. Gli avversari forzano la battuta mettendo spesso in difficoltà la retroguardia milanese.
Sul finale di frazione la chiave di volta dell’intera gara: siamo ancora vicini vicini (22-23), ma prima la Naico su servizio poi Findus su attacco sparacchiano fuori malamente.
E’ il preludio della fine.
Nel 4° la resa: disarmo più totale, Rossa surclassata dai locali.
Il Boss in panca comincia ad abbaiare. Il Principe, fondamentale sino a quel momento, crolla miseramente, e con lui tutta la baracca.
Il sogno del 4° posto cullato dall’Enrico s’infrange nell’alto milanese un sabato al tramonto.
L’Esagono fa bottino pieno distaccando in classifica i Tavoliere Boys, che vedono avvicinarsi la sesta posizione.
Onore agli avversari, apparsi superiori. Peccato, perché la sensazione è quella di non aver fatto quanto potevamo.
A perenne ricordo l’immagine di una Tina accaldata e stanca a fine gara, stravaccata sulla sedia, mentre lascia lapidaria ai posteri le sue perle di saggezza: “io devo dimagrire!” (anche noi Tina: dicci come).
Parte, sulla strada verso la stazione, il messaggino promesso (anche se il contenuto lo sognavo ben diverso) ai due sommi dirigenti della Rossa.
“Niente trippa per gatti. Legnano stregata. Giocato male. Finisce 3-1 e addio sogni di gloria...”
Il DS incamera in silenzio.
Il Presidente risponde come al solito da par suo: “Peccato per la sconfitta, però trasmetti alla squadra che Enrico è sempre con loro. Ciao e a presto.”
Grazie di esserci, Presidente.
E’ l’1-1. La parità ristabilita ringalluzzisce il pubblico al seguito, alloggiato speranzoso in poltronissima a bordocampo.
Terzo set abbastanza in equilibrio, ma senza quel sussulto indispensabile per pensare di fare il colpaccio. A differenza dell’Esagono, che salva anche le palle più impossibili, tra i nostri regnano staticità e a volte confusione. Vimercate è lontana anni luce; la Rossa stenta. L’alzatrice deve spesso correre per impostare. Gli avversari forzano la battuta mettendo spesso in difficoltà la retroguardia milanese.
Sul finale di frazione la chiave di volta dell’intera gara: siamo ancora vicini vicini (22-23), ma prima la Naico su servizio poi Findus su attacco sparacchiano fuori malamente.
E’ il preludio della fine.
Nel 4° la resa: disarmo più totale, Rossa surclassata dai locali.
Il Boss in panca comincia ad abbaiare. Il Principe, fondamentale sino a quel momento, crolla miseramente, e con lui tutta la baracca.
Il sogno del 4° posto cullato dall’Enrico s’infrange nell’alto milanese un sabato al tramonto.
L’Esagono fa bottino pieno distaccando in classifica i Tavoliere Boys, che vedono avvicinarsi la sesta posizione.
Onore agli avversari, apparsi superiori. Peccato, perché la sensazione è quella di non aver fatto quanto potevamo.
A perenne ricordo l’immagine di una Tina accaldata e stanca a fine gara, stravaccata sulla sedia, mentre lascia lapidaria ai posteri le sue perle di saggezza: “io devo dimagrire!” (anche noi Tina: dicci come).
Parte, sulla strada verso la stazione, il messaggino promesso (anche se il contenuto lo sognavo ben diverso) ai due sommi dirigenti della Rossa.
“Niente trippa per gatti. Legnano stregata. Giocato male. Finisce 3-1 e addio sogni di gloria...”
Il DS incamera in silenzio.
Il Presidente risponde come al solito da par suo: “Peccato per la sconfitta, però trasmetti alla squadra che Enrico è sempre con loro. Ciao e a presto.”
Grazie di esserci, Presidente.
(Parziali: 25-19, 19-25, 25-22, 25-13)
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